Teoria di Dow:Le basi del Trading

In questo articolo ti spiegheremo come la teoria di Dow può essere utile alla tua attività di trading. A nostro avviso è la parte più importante dell’analisi tecnica e rappresenta le basi del trading. Da sole queste nozioni possono migliorare le perfomance del tuo trading.

Indice

Cos’è la teoria di Dow

La teoria di Dow rappresenta le fondamenta dell’analisi tecnica. Charles Henry Dow può essere considerato il creatore dell’analisi tecnica. I suoi lavori sono stati pubblicati sulle pagine del Wall Street Journal, da lui stesso edito, nel 1884. Charles Dow morì nel 1902 e, a causa della sua morte, non pubblicò mai la sua teoria completa sui mercati. Diversi seguaci e collaboratori hanno pubblicato i suoi lavori. Alcuni dei contributi più importanti alla teoria di Dow includono:

  • William P. Hamilton’s “The Stock Market Barometer” (1922)
  • Robert Rhea’s “The Dow Theory” (1932)
  • E. George Schaefer’s “How I Helped More Than 10,000 Investors To Profit In Stocks” (1960)
  • Richard Russell’s “The Dow Theory Today” (1961)

Dow è conosciuto da tutti per aver creato un indice del mercato azionario americano, ancora oggi fra i più seguiti: il Dow Jones. A quel tempo l’indice Dow Jones includeva undici titoli di cui nove erano di compagnie ferroviarie e fu poi suddiviso in due indici diversi nel 1897, il Dow Jones Industrial Average e il Dow Jones Transportation Average. La teoria di Dow nasce dall’osservazione e dall’analisi dei due indici. Essa consiste in una serie di regole che spigherebbero il movimento dei prezzi.

Le regole della teoria di Dow

1. Il mercato sconta tutto. La teoria di Dow si basa sull’ipotesi dei mercati efficienti (EMH), che afferma che i prezzi delle attività incorporano tutte le informazioni disponibili. Ovvero presuppone che ogni qual volta si registra una nuova informazione gli operatori tendono a diffonderla provocando così un aggiustamento del prezzo. Potremmo dire che quest’approccio è in contrasto con i principi della finanza comportamentale.

2. Gli indici devono confermarsi a vicenda. Ai tempi di Dow esistevano solo i due indici elaborati da lui. Secondo la teoria di Dow una tendenza espressa da uno dei due doveva essere confermata anche dall’altro per essere attendibile. Se un indice, come il Dow Jones Industrial Average, sta iniziando un trend rialzista primario, ma l’altro indice rimane in un trend ribassista primario, i trader non dovrebbero presumere che sia iniziato un nuovo trend.

3. La teoria di Dow afferma che esistono tre tipi principali di tendenza di mercato. In un movimento di mercato è possibile identificare un trend primario, ossia un ampio movimento al rialzo o al ribasso con durata di un anno o più, che si articola in una serie di massimi/minimi crescenti/decrescenti. All’interno di queste tendenze più ampie, esistono tendenze secondarie, spesso contrarie alla tendenza primaria. Queste tendenze secondarie possono durare da tre settimane a tre mesi. Infine, ci sono tendenze minori che durano meno di tre settimane, rappresentano tendenze di brevissimo termine.

4. Secondo la teoria di Dow la tendenza primaria è caratterizzata da tre fasi:

  • Una fase di “accumulazione”, durante la quale gli operatori, approfittando di prezzi bassi e di un disinteresse da parte della massa degli operatori, acquistano lo strumento finanziario.
  • Un periodo “intermedio”, che origina dal diffondersi di notizie positive relative allo strumento finanziario, che richiama nel mercato la massa degli operatori, determinando un importante rialzo dei prezzi;
  • Una fase di distribuzione dominata dall’ingresso sul mercato dei piccoli risparmiatori che comporta decisi rialzi dei prezzi. Durante questa fase gli operatori che hanno accumulato nella prima fase iniziano a “distribuire” chiudendo le proprie posizioni e dando quindi il via a un trend ribassista.

5. Il volume deve confermare la tendenza. In un trend positivo quindi i volumi dovrebbero aumentare durante i movimenti al rialzo e diminuire durante le fasi di correzione. Viceversa per i trend ribassisti. Secondo la teoria di Dow quindi la riduzione dei volumi segnala una debolezza nella tendenza in corso.

6. Un trend rimane tale fino a quando non si verifica un preciso segnale d’inversione. Le inversioni delle tendenze primarie possono essere confuse con i movimenti delle tendenze secondarie. La teoria di Dow raccomanda cautela, sottolineando che le inversioni devono essere confermate da un chiaro segnale. Il trend si può dire esaurito quando si verifica almeno un massimo relativo inferiore a quello precedente, nel caso di un trend al rialzo, oppure quando si verifica un minimo relativo superiore a quello precedente, nel caso di un trend al ribasso.

7. Non sempre una tendenza è definita. Nelle fasi di accumulazione o di distribuzione si è soliti assistere a movimenti laterali dei prezzi. Normalmente la formazione di un canale laterale può essere seguita da un forte movimento direzionale del mercato, ma non è prevedibile la direzione del movimento. La teoria di Dow non da elementi che ci permettano di capire se un movimento laterale è una fase di distribuzione (quindi seguita da forte discesa dei prezzi) o una fase di accumulazione (quindi seguita da forte rialzo dei prezzi).

Riflessioni Aggiuntive sulla teoria di Dow

Prezzi di chiusura

Charles Dow faceva affidamento esclusivamente ai prezzi di chiusura e non si preoccupava per i movimenti intraday dell’indice. Secondo la teoria di Dow sono esclusivamente i prezzi di chiusura a fornire segnali di tendenza. 

Fasi laterali

Un’altra caratteristica è l’esistenza dei movimenti laterali dei prezzi. Queste fasi sono un periodo di consolidamento dei prezzi e i trader dovrebbero attendere che il movimento dei prezzi rompa al rialzo o al ribasso prima di ipotizzare uno scenario di prezzi.

Identificazione delle tendenze

Una delle principali tecniche utilizzate per identificare le inversioni di tendenza nella teoria di Dow è l’analisi dei massimi e dei minimi. Un massimo è definito come il prezzo più alto del movimento di mercato, mentre un minimo è visto come il prezzo più basso di un movimento di mercato. Una tendenza al rialzo nella teoria di Dow è una serie di massimi e minimi crescenti. Una tendenza al ribasso è una serie di massimi e minimi decrescenti.

La sesta regola della teoria di Dow sostiene che una tendenza rimane in vigore fino a quando non c’è un chiaro segno d’inversione. Proprio come la prima legge del moto di Newton, un oggetto in movimento tende a muoversi in una singola direzione finché una forza non interrompe quel movimento. Allo stesso modo, il mercato continuerà a muoversi in una direzione primaria fino a quando una forza, come un cambiamento nelle condizioni di mercato, sarà abbastanza forte da cambiare la direzione di questa tendenza primaria.

Inversioni di trend

In un trend rialzista, un’inversione di trend sarebbe segnalata dall’incapacità dei prezzi di raggiungere un nuovo massimo seguita dall’incapacità di raggiungere un minimo più alto. In questa situazione, il mercato è passato da un periodo di massimi e minimi crescenti a massimi e minimi decrescenti, che sono le componenti di una tendenza al ribasso. L’inversione di una tendenza primaria al ribasso si verifica quando i prezzi non formano minimi e massimi decrescenti. 

Le fasi del mercato

Teoria di Dow

In alto l’immagine delle fasi di mercato secondo la teoria di Dow. Tieni presente che in genere forti rialzi di un’azione o di un intero settore sono anticipati da lunghe fasi di accumulazione. Se sei in cerca di un buon affare dovresti monitorare tutte le azioni o gli indici settoriali che sono in consolidamento da tanto tempo e attendere una loro rottura al rialzo. I giornali, le riviste di settore e gli analisti se ne accorgeranno soltanto quando l’indice o l’azione avrà già registrato ottime perfomance.