Gestione di Portafoglio

In quest’articolo parleremo della gestione di un portafoglio di investimento, in maniera molto semplice ti faremo capire la differenza tra una gestione attiva e una gestione passiva.

Gestione portafoglio passiva

La gestione di portafolgio passiva avviene attraverso la definizione di un portafoglio di periodo, basato sulla replica di un benchmark scelto in base alle specifiche di rischio/rendimento valutate più adatte. La gestione di portafoglio passiva è basata su:

  1. Corretta analisi del rischio/rendimento richiesto
  2. Capacita di modellizzazione statistica dei mercati
  3. Attenta selezione del benchmark
  4. Capacita’ di analisi degli scostamenti

In una gestione di portafoggio di tipo passivo la scelta del benchmark riveste un ruolo cruciale (di fatti si parla anchdi benchmarking), la scelta del benchmark richiede l’identificazione e la distinzione all’interno dell’insieme degli indici di mercato (azionari, obbligazionari, etc.), di un parametro oggettivo di riferimento capace di tracciare le linee guida dell’investimento. Essa si basa su l’accettazione dell’ipotesi di efficienza assoluta del mercato (teoria classica)

Gli aspetti fondamentali di una gestione di portafoglio passiva sono :

  1. Si basa sulla modellizzazione statistica dei mercati
  2. Costi di gestione ridotti rispetto a politiche di gestione attive.
  3. Presuppone costanza Rischio/Rendimento nel tempo
  4. Sconta l’ipotesi di RandomWalk dei mercati
  5. Difficoltà nel replicare le performance del benchmark e a ottenere risultati di gestione positivi, causato da:
    • Condizionamento della gestione di portafoglio dalla presenza di lotti minimi di acquisto
    • L’indice non incorre in nessuna spesa laddove il fondo sostiene costi amministrativi, di gestione, di negoziazione e di custodia
    • Incidenza in portafoglio dei titoli sospesi dalle negoziazioni (automaticamente esclusi dall’indice benchmark).
    • Differenza tra i prezzi dei titoli acquistati dal gestore e i prezzi di immissione nell’indice
    • Esigenze di liquidità nel portafoglio

Gestione portafoglio attiva

Essa si basa sul rifiuto dell’ipotesi di efficienza assoluta del mercato e identificazione di un portafoglio di periodo, teso a realizzare un outperformance rispetto al mercato (benchmark). L’obiettivo è realizzare tracking errors (TE) positivi. La capacità del gestore di realizzare tracking errors positivi avviene in ragione della ricerca sistematica delle migliori opportunità’ di mercato mediante un processo di focalizzazione di più componenti.

L’approccio attivo al mercato può essere attuato mediante l’implementazione di due stili di investimento alternativi:

  • Growth Style: è un investimento su imprese con maggiori aspettative di crescita.
  • Value Style: un investimento su azioni che garantiscono buoni dividendi anche in fase di recessione perché le aziende che le hanno emesse hanno buoni fondamentali di bilancio.

La Gestione di portafoglio attiva: i fattori di successo

Per realizzare perfomance migliori del mercato è necessario:

  • Contrastare la perdita di valore del capitale investito nelle fasi di ribasso dei mercati
  • Cogliere le opportunità di crescita nelle fasi di rialzo dei mercati, pur sacrificando alcuni punti di performance rispetto a mercati/settori peculiari o altri prodotti di risparmio gestito
  • Ottenere interessanti e coerenti ritorni degli investimenti (total return), attenuando le componenti di rischio e volatilità assoluta tipicamente legate alle gestioni indicizzate.

Una politica di gestione di portafoglio di tipo attivo prevede una concentrazione del gestore nell’attività di stock selection e nell’attività di tempificazione degli interventi sul mercato (market timing). La scelta delle migliori opportunità di mercato richiede:

  • elevate capacità di analisi previsionale
  • adozione di idonee metodologie di analisi

Gli approcci possibili di analisi previsionale sono due:

  • Approccio Top Down: La selezione degli strumenti di investimento nelle diverse aree geografiche viene effettuata partendo dall’analisi delle variabili  macro-economiche che potrebbero influenzare gli andamenti dei mercati finanziari internazionali nel medio e lungo termine.
  • Approccio Bottom-up Approach: Si selezionano i titoli azionari favorendo quelli più validi in termini di analisi fondamentale.